A cura di Michele Dessì
Sono del maestro Adriano Fida le tele esposte in questi giorni all’interno della chiesa del Rosario di Rosarno. L’artista, rosarnese di nascita, vive a Roma ed espone in tutto il mondo.

Una ricca collezione delle sue opere è già stata presentata nelle sale di villa Zerbi a Taurianova. A Rosarno, 32 opere raccontano il percorso di crescita dell’artista Fida.
“Akoe’”, il titolo della personale di pittura. “Ho deciso di chiamarla così, per un mio lavoro, e per il posto dove sono ospitate le mie opere. Akoè significa colui che ascolta. In diversi testi antichi, anche nella Bibbia, Akoè viene utilizzata o rivolta a colui che riesce ad udire la parola di Dio. Nella mia interpretazione e rappresentazione della tela Akoè narro questo passo, prima che l’uomo riesca ad ascoltare la parola di Dio deve riuscire ad udire il volo di una farfalla. È se è vero che l’artista è simile a Dio perché è creatore di mondi, la propria arte deve essere momento di rispetto e contemplazione.” Un artista, Fida, che da professionista non ha mai esposto nel proprio paese d’origine. Lo faceva da ragazzo.

Quando era ancora un dilettante. Oggi ne va fiero. Per lui, tornare a Rosarno, è motivo d’orgoglio. Adriano Fida è l’artista che trasforma un testo, di cui ha il solo ricordo, o un brano musicale, in una tela fantastica. Che ti incanta. Gli piace rendere umano ciò che non ha materia. “La mia vita è nella mia arte – dice Fida – ogni tela nasce da una gestualità emotiva e ben controllata dai limiti della forma. Ogni tela è la gloria di una morte che genera la vita successiva, è un ciclo continuo, come il giorno e la notte. È la storia di una vita.

La mia vita.” La vita di un maestro cresciuto artisticamente in Calabria. Terra che poi però ha dovuto lasciare. Lui dipinge arte contemporanea. In questa terra non poteva esprimersi come avrebbe voluto. Di lui è stato scritto “è come Van Gogh, che dipinse le foglie cadere senza vederle”. Questo è Adriano Fida. Il maestro che, catturando la luce, cattura l’anima dei soggetti dipinti, e la offre, raggio dopo raggio, respiro dopo respiro, a chi osserva le sue tele. Incantandolo. Le tele rimarranno esposte, dopo il vernissage di domenica 22 settembre, fino a sabato 28 settembre nell’artistica e preziosa cornice della mchiesa del Rosario a Rosarno. La mostra, organizzata dal Comune di Rosarno, assieme all’associazione culturale Mammalucco, a Collezionando Gallery, A di Città, è un progetto etico mafiaNO.

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