A cura di Dan Mc Sword, Foto di: Fiamma Tedaldi (Courtesy of Amnesia Milano)

Da sempre considerato un territorio quasi esclusivamente maschile, la consolle dei club e dei festival di musica elettronica vedono per fortuna le donne sempre più protagoniste, non soltanto se belle e di gentile aspetto. Basti pensare alle australiane NERVO, a Miss Kittin, Ellen Allien, Lottie, Scarlett Etienne e Nina Kraviz, quest’ultima spessissimo gradita ospite con i suoi set in Italia, in particolare all’Amnesia di Milano. La sua bellezza è fuori discussione, la sua bravura altrettanto, altrimenti non suonerebbe con grande regolarità nelle venues di tutto il mondo.

La Kraviz è attivissima per quanto concerne le serate sia per quanto riguarda il fronte discografico. E’ infatti in arrivo la sua nuova compilation, il suo esordio con la collana Dj Kicks! (etichetta !K7), 29 tracce di musica techno ma non soltanto.

“La gente mi conosce soprattutto per il stile da dj – spiega la Kraviz – Con questa compilation ho voluto compiere un autentico viaggio, quasi alla ricerca delle mie radici, dei miei primi ricordi musicali, quando da ragazzina, in Siberia, ascoltavo la radio, soprattutto di notte. Anche per questo motivo la raccolta si conclude con la mia voce che pronuncia parole in russo. Come un autentico viaggio a ritroso nel tempo”.

E’ vero che suo padre le faceva ascoltare musica italiana?
“Confermo. Sono cresciuta ascoltanto le composizioni di Nino Rota (vincitore di Oscar, Golden Globe e Bafta per le sue colonne sonore – nda), così come negli anni mi sono appassionata alla italo-disco (branchia della discomusic in voga soprattutto negli anni ottanta – nda)”.

Ed è altrettanto vero che in Italia lei sia popolarissima
“Ogni volta che suono in Italia è sempre una festa; il pubblico è sempre appassionato e competente. E sempre molto caldo, come noi siberiani”.

Prima di essere una dj ed una musicista a tempo pieno, studiava per diventare dentista ed è stata persino una reporter
“Scrivevo per il magazine russo Ptuch, un ‘esperienza che mi ha davvero aperto la mente e permesso di arrivare ad approcciare la musica in maniera completamente diversa. Proprio allora ho iniziato a collezionare dischi: techno, house space disco, rarità funk anni sessanta e settanta e colonne sonore”.

Si ringrazia per la collaborazione l’ufficio stampa Daniele Spadaro Fotografie a cura di Fiamma Tedaldi (courtesy of Amnesia Milano)

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