Renoir dipinge en plein air e Boldini ritrae le sue dame in interni preziosi. Ai primi film muti pensa di dare una colonna sonora lo stesso Strauss mentre suona valzer al Prater. Arsenio Lupin fa il ladro gentiluomo e Proust sta immerso nella sua Recherche. La Bernhardt varca l’Oceano per recitare in America ma prima si fa fotografare a Parigi dal grande Nadar. Salpa il Titanic. E l’Europa tutta vive una stagione febbrile, irripetibile, di creatività artistica e scientifica. Prima di andare in fiamme.
È la Belle Epoque.
In mezzo c’è lei, Rosa Genoni, la nostra stilista milanese, di cui si parla molto all’estero e non abbastanza in Italia, che pensa come liberare la donna dai lacci del busto e delle convenzioni sociali, che viaggia, incontra e veste il bel mondo, fa consulenza d’immagine e sceglie le proprie testimonial, si batte per la pace, studia, studia sempre, e insegna, ma soprattutto crea moda.
Moda italiana.
Ispirata alle nostre radici artistiche e territoriali. “Di che cosa abbiamo bisogno oggi? – si è chiesto Carlo Capasa neo Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana alla conferenza stampa di apertura della Fashion Week 2015 pochi giorni fa a Milano – Di tradizione e innovazione”. “E che cosa devono essere i nostri stilisti se non ambasciatori nel mondo di stile di vita, cultura, ricerca e gusto.” gli ha fatto eco l’Assessore alla Moda e al Design Cristina Tajani. Sembrava evocassero proprio lei, Rosa Genoni, di cui oggi vogliamo raccontare con una mostra documentaria la storia. E trasmettervi l’energia, la caparbietà ma soprattutto il saper fare e intraprendere esaltato da un raro senso del bello.
Innato e coltivato. Scommettiamo di farvi scoprire un personaggio, di darvi notizia di alcune sue intuizioni geniali. Vogliamo stuzzicare la curiosità su una biografia a dir poco leggendaria e richiamare la vostra attenzione su particolari sartoriali preziosi, quelli che le hanno fatto vincere il Grand Prix della Giuria all’Esposizione milanese del 1906 e che ancor oggi fanno esclamare “wow” a chi ha la fortuna di ammirare i due suoi capolavori conservati al Galleria del Costume di Palazzo Pitti a Firenze.
La Mostra.
Documenti inediti, schizzi, libri, cimeli e fotografie, carteggi e epistolari di valore storico e politico notevolissimo oltre a manufatti, abiti e accessori dal guardaroba privato di Rosa Genoni costituiscono per un vasto pubblico, e non solo per chi ama e si occupa di moda, un’occasione imperdibile di aggiornamento e conoscenza. Ad arricchire la documentazione due sorprese preziose: il bozzetto del collier “Maria Stuarda” con il quale il gioielliere Annibale Cusi vinse nel 1906 all’Esposizione Internazionale di Milano il Grand Prix della Giuria, nel quale sono incastonati 15.000 diamanti, e i flaconi profumati dei primi del ‘900 che Giorgio Dalla Villa ha scelto per noi dal suo Museo del Profumo.
Attorno, nella sofisticata ambientazione Liberty di Palazzo Castiglioni, gli omaggi di storiche realtà italiane che hanno voluto dedicarle una creazione per la mostra e per Expo Milano 2015.
La galleria dei pezzi unici
Ecco una mostra nella mostra per parlare di un’artista della moda italiana, Rosa Genoni, qui celebrata da creazioni contemporanee. ”È un omaggio alle donne, energiche, volitive, visionarie che chiude un percorso iniziato anni fa con Maria Callas nella tre giorni al Teatro Manzoni e proseguito con l’evento di Palazzo Morando dedicato a Valentina Cortese – spiega Elisabetta Invernici, ideatrice e curatrice della mostra – Bellezza autentica è l’esprit che lega la soprano, l’attrice e la stilista in modo indelebile”.
E che qui riprende tono grazie alla partecipazione di quattro “creativi” italiani che omaggiano Rosa Genoni con le loro sorprese di stile.
Gioiello tentazione
Prototipi preziosi capaci di insinuare bagliori e preziosismi sul corpo della donna. Omaggio di Elianto Gioielli di Bai Studio, in esclusiva per Milano Expo 2015.
Segnali di sensualità
Sono i particolari che esaltano lo stile. Materiali pregiati come fonte di piacere negli accessori glam. Omaggio di Mario Valentino, in esclusiva per Milano Expo 2015.
Un accento da capogiro
Il lusso opposto alla volgarità. Cappelli unici per volti indimenticabili. Omaggio di Doria 1905, in esclusiva per Milano Expo 2015.
La rosa
È Inno profumato a Rosa Genoni e all’allure della Belle Epoque nelle note di rosa bulgara per un perscorso olfattivo emozionante.
Omaggio di Ariaprofumata in esclusiva per Milano Expo.
Le divine della belle epoque
Progetto di Elisabetta Invernici e Katia Gagliardini realizzato da Katia Gagliardini nel suo atelier di alta moda in omaggio a Rosa Genoni in esclusiva per Milano Expo 2015.
Al centro Rosa Genoni. Attorno a lei 9 divine. È suggestivo scoprire il loro stile nell’interpretazione di una installazione diffusa a Palazzo Castiglioni a Milano.
Guardarsi attorno sullo scalone d’onore e incontrare le protagoniste della Belle Epoque. “Studio la biografia di questi personaggi da parecchi anni – spiega Elisabetta Invernici, Fashion & Beauty Editor che ha lavorato all’ideazione di questa collezione con la stilista e scenografa Katia Gagliardini – per scoprire il comune denominatore che ne lega le pirotecniche esistenze. Senza dubbio si tratta di donne apertamente eccentriche, anticonformiste, decise a rompere con le consutudini e a porsi in modo nuovo alla ribalita della propria vita e del mondo. Pronte ad andare in scena senza paura. A entrare nella leggenda come ha fatto Rosa Genoni.
Ma anche dotate di una precisa visione di bellezza. Katia Gagliardini ha vestito di panni attuali moderne poupet ispirandosi a queste 9 icone.
E ne è uscita una sfilata incandescente. In ordine di apparizione l’attrice Eleonora Duse, la cortigiana Bella Otero, la ballerina Isadora Duncan, la spia Mata Hari, la soprano Mizzi Günther, la scrittrice Colette, l’ereditiera Consuelo Vanderbilt, la musa Marchesa Luisa Casati Stampa e la diva Sarah Bernhardt.
Nota a margine. In omaggio all’abito ispirato alla Primavera del Botticelli che Rosa Genoni ha presentato all’Esposizione Universale del 1906 e che le è valso il Grand Prix della giuria Katia Gagliardini presenta la sua interpretazione di Flora. Un abito bouquet che sprigiona tutta la fragranza dei fiori freschi.