Il campionato mondiale di F1 2018 si articola in 21 Gran Premi che si tengono da marzo a novembre in tutti i continenti. Come spesso capita, anche quest’anno si partirà dal Gran Premio d’Australia, pervisto il 25 marzo 2018 a Melbourne. La stagione si concluderà con il Gran Premio di Abu Dhabi il 25 novembre 2018. tutte le gare si potranno vedere in diretta Tv Sky oppure in live streaming.

Ecco il calendario della stagione:
• 25 marzo, GP AUSTRALIA a Melbourne
• 8 aprile, GP BAHRAIN a Sakhir
• 15 aprile, GP CINA a Shanghai
• 29 aprile, GP AZERBAIJAN a Baku
• 13 maggio, GP SPAGNA a Barcellona
• 27 maggio, GP MONACO a Montecarlo
• 10 giugno, GP CANADA a Montreal
• 24 giugno, GP FRANCIA a Le Castellet
• 1 luglio, GP AUSTRIA a Zeltweg
• 8 luglio, GP GRAN BRETAGNA a Silverstone
• 22 luglio, GP GERMANIA ad Hockenheim
• 29 luglio, GP UNGHERIA a Budapest
• 26 agosto, GP BELGIO a Spa
• 2 settembre, GP ITALIA a Monza
• 16 settembre, GP SINGAPORE a Singapore
• 30 settembre, GP RUSSIA a Sochi
• 7 ottobre, GP GIAPPONE a Suzuka
• 21 ottobre, GP USA ad Austin
• 28 ottobre, GP MESSICO a Città del Messico
• 11 novembre, GP BRASILE a San Paolo
• 25 novembre, GP ABU DHABI a Yas Marina

Halo: la novità della Formula Uno
Chi ha seguito il primo Gran Premio del campionato del mondo di Formula 1 del 2018 ha notato la principale novità tecnica introdotta su tutte l’auto per quest’anno: l’HALO.

È un sistema di sicurezza voluto dalla Federazione Internazionale (FIA) per proteggere i piloti in caso di incidente: una staffa ricurva (che qualcuno ha interpretato come un’infradito formato XL!) in titanio, del peso di 9 chilogrammi, fissata sul telaio attorno alla testa del pilota.
HALO E GLI ALTRI.
L’introduzione dell’Halo ha fatto molto discutere, per motivi estetici, ma soprattutto ci si interroga sulla sua reale utilità: alcuni lo ritengono infatti insufficiente a garantire la sicurezza del pilota. L’idea di adottarlo fu presa dopo l’incidente che, nel 2015, in IndyCar (la Formula 1 americana), costò la vita al pilota Justin Wilson, colpito dal frammento di un’altra monoposto mentre correva sull’ovale di Pocono (Pennsylvania). L’episodio fu peraltro l’ultimo di una lunga serie di incidenti analoghi. Per tre anni la FIA ha valutato quale potesse essere il sistema più efficace tra diversi candidati: si pensò a un cupolino integrale, bocciato per problemi di appannamento e visibilità in caso di pioggia; poi si valutò un parabrezza (aeroscreen) trasparente, scartato pure lui perché, bloccando il flusso d’aria, provocava il surriscaldamento dell’abitacolo. Alla fine a dare più garanzie fu proprio l’Halo, l’infradito metallico.

E SE LA F1 SI RIBALTA?

Durante i test sono stati considerati tre scenari: collisione tra due veicoli; contatto tra veicolo e ambiente; collisione con detriti. L’Halo è risultato particolarmente efficace soprattutto in quest’ultimo caso, garantendo nel complesso il 17% di probabilità in più di aver salva la vita in caso di incidente. Alcuni hanno però suggerito come possa risultare persino dannoso in talune circostanze, come quelle che nel 2016, in Australia, coinvolsero Fernando Alonso. Il pilota spagnolo rotolò più volte con la sua monoposto, dalla quale riuscì infine a uscire nonostante fosse sottosopra. Ci sarebbe riuscito lo stesso con l’Halo? E cosa accadrebbe invece in caso di incendio, visto che i piloti con tale dispositivo impiegano almeno 10-15 secondi per uscire dall’abitacolo?

La FIA ha assicurato che all’interno del 17% citato ricadono anche tali casistiche, e che i commissari di pista saranno dotati di speciali cesoie idrauliche in grado di tranciare l’Halo in pochi secondi, in caso di necessità.