a cura di: di Antonio Di Trento
“Cuoco è un mestiere o meglio ancora un servizio, un ministerium”
Gualtiero Marchesi
A novembre scorso nella rilucente città di firenze è andato in scena il cuoco 3.0. non si tratta di una nuova opera teatrale; non si tratta di una nuova frontiera della tecnologia: è la versione presente e futura del cuoco italiano. sì, proprio così!
Nella rinomata, sopratutto per fasti politici, Stazione Leopolda, le berrette bianche si son ritrovate per dare vita al 28° Congresso Nazionale della loro categoria. «Perchè vogliamo che questo mestiere continui ad acquisire visibilità e che sia sempre più vicino al consumatore; perchè il cuoco oggi è da ritenersi una professione “cool”; perchè è una professione che guarda avanti». Chi parla è Rocco Pozzulo, presidente della F.I.C., la Federazione dei Cuochi Italiani. «In realtà Cuoco 3.0 è una provocazione che abbiamo lanciato proprio dal congresso – continua il presidente -. Una provocazione non ne a se stessa, non mirata a una semplice demagogia.
Una provocazione che incarna degli obiettivi, quelli di noi professionisti di questo settore che come Federazione ci sentiamo di promuovere e diffondere in un momento nel quale, nei confronti della società moderna, il cibo ha un ruolo che va oltre la sua primaria funzione, quella del nutrire». Gli obiettivi di cui parla Pozzulo sono stati riassunti in tre V: Valori, Vantaggi, Visioni. «Valori prima di tutto sociali – dichiara il presidente -, perchè il cuoco ha delle responsabilità nei confronti del consumatore, ma anche verso i produttori di materie prime. Valore anche promozionale, perché il cuoco può far conoscere un territorio attraverso i piatti e le sue eccellenze. Valore in ne gustativo, perchè non ci dimentichiamo che dobbiamo creare emozioni nelle persone.
I vantaggi – continua Pozzulo – sono rappresentati da quelli economici che riguardano tutta la liera che va oltre quella dell’agroalimentare e vantaggi sociali, perchè creiamo posti di lavoro e opportunità anche per i più giovani, in un momento in cui ce n’è bisogno.
Le Visioni – conclude – sono quelle che stimolano ogni giorno la creatività mossa dalla professionalità dei cuochi di oggi, che guardando a ieri pensando a domani.
È per questo che abbiamo deciso di aprire il congresso, per la prima volta a tutti, non solo agli addetti ai lavori, perchè è il momento di uscire dalla cucina del ristorante e prendere per mano il consumatore accompagnandolo
a conoscere la passione e insieme la complessità della nostra professione».
Ed è stato infatti un grande successo. Per quattro giorni, non solo i professionisti del settore e famiglie al seguito (1500 cuochi presenti), ma tante persone comuni hanno potuto assistere ad una serie di cooking show realizzati da chef stellati, assaporare la produzione dell’agroalimentare italiano, sopratutto toscano, regione ospitante e degustare inoltre i vini delle tante cantine presenti.
Un via vai di curiosi che hanno confermato con la loro presenza e meraviglia che “non bisogna vietare l’ingresso in cucina ai clienti”.
La pensano così sopratutto gli chef stellati che si sono succeduti sul palco centrale dell’evento, presentati dal giornalista e gastrosofo Alex Revelli Sorini e da Susanna Cutini, giornalista ed esperta di tradizioni gastronomiche. Claudio Sadler, Giancarlo Morelli, Filippo La Mantia, Giancarlo Perbellini, Enrico Der ingher, Nico Romito, Igor Macchia. Sono questi alcuni dei nomi che hanno mostrato e raccontato ai tanti colleghi e appassionati in platea la loro loso a di cucina. «Molti hanno sottolineato – fanno sapere dalla F.I.C. come la professione del cuoco si è notevolmente evoluta rispetto al passato: il diverso sistema di vita, l’attenzione all’alimentazione, le maggiori possibilità di spostarsi, i cambiamenti di gusto, le nuove tecnologie, l’elevato costo del personale sono alcuni dei fattori che hanno reso necessario questo cambiamento.
Tali motivazioni richiedono l’acquisizione di conoscenze che vanno ben oltre l’arte culinaria comprendendo nozioni di organizzazione del lavoro, di tecnologia, di merceologia, d’igiene alimentare, di dietologia e di amministrazione”. Diversi sono stati anche i convegni, dibattiti, confronti e interventi conference che hanno caratterizzato la manifestazione, organizzata con la collaborazione dell’Unione Regionale Cuochi Toscani, e che ha visto una grande cassa di risonanza in Radio Show Italia, la web radio media partner del congresso e della F.I.C.