LUCA ABETE È NATO AD AVELLINO IL 2 OTTOBRE 1973. INIZIA IL SUO PERCORSO NEL MONDO DELLO SPETTACOLO COME CLOWN E ANIMATORE. L’ESORDIO IN TELEVISIONE AVVIENE NEL FEBBRAIO 2001 CON UN PROGRAMMA PER BAMBINI, E NEGLI ANNI SUCCESSIVI CONDUCE DIVERSE TRASMISSIONI SULLE EMITTENTI CAMPANE, PARTECIPANDO COME PROVOCATORE AD ALCUNI PROGRAMMI RAI, TRA CUI GLI OSCARTV 2006.
L’8 gennaio 2005 è una data importante: la sua prima apparizione a Striscia la Notizia. Con il suo servizio partecipa al concorso per la ricerca di nuovi inviati: dopo averlo vinto grazie al voto dei telespettatori e dopo alcuni anni da “apprendista inviato”, il 4 ottobre 2008 appare per la prima volta in video con l’abito di scena che lo caratterizza ancora oggi: giacca di velluto verde, camicia verde scuro, pantaloni e scarpe marroni. Alla fine del servizio consegna la sua prima “Pigna in pegno”, associata a un biglietto in rima, diventato uno dei suoi cavalli di battaglia insieme al saluto iniziale “Poopolo di Striscia”.
Dal 2009 è tra i primi a condurre, con i suoi servizi, la battaglia di denuncia nella cosiddetta Terra dei Fuochi, tra Caserta e Napoli, indagando sui roghi di rifiuti tossici smaltiti dalle organizzazioni criminali. Da sempre i suoi servizi un duplice ruolo: da un lato svelare casi di sprechi, abusi e truffe, dall’altro sensibilizzare la popolazione e le nuove generazioni alle “buone pratiche” necessarie per una società migliore. Per i temi trattati e gli scandali scoperti nei suoi servizi molto spesso si è trovato vittima di aggressioni, che non hanno però intaccato la sua determinazione: per questo motivo, nel corso degli anni, è diventato un punto di riferimento per la gente del sud onesta e desiderosa di un riscatto sociale.
Insieme a Giampaolo Fabrizio, sosia di Bruno Vespa, ha condotto nel 2010 alcune puntate di Striscia la Domenica, versione domenicale della trasmissione.
Da sempre portavoce di messaggi positivi per i giovani, ha deciso nel 2014 di concretizzare il suo ruolo di “motivatore” per le nuove generazioni ideando il tour nazionale #NonCiFermaNessuno. Da allora Luca Abete incontra gli studenti delle università e delle scuole superiori portando un messaggio positivo e di incoraggiamento. I consensi ricevuti da questa iniziativa hanno permesso di creare una vera e propria community di persone ottimiste, che si riconoscono nel grido e nell’hashtag #NonCiFermaNessuno, sul sito www.noncifermanessuno.org.
Luca Abete ha recitato inoltre in alcuni film: ha interpretato la parte di un giornalista nella fiction tv Teresa Manganiello: sui passi dell’amore e quella di uno speaker radiofonico nel film-documentario Un viaggio elettorale di Francesco de Sanctis.
Tra i suoi interessi, da sempre, troviamo l’arte, la comunicazione in tutte le sue forme, la fotografia: Il 1 dicembre 2010 pubblica il suo primo selfie che dà il via al progetto OnePhotoOneDay (www.onephotooneday.it) e da allora, ogni giorno, racconta le sue giornate, il backstage dei suoi servizi o i fatti di cronaca più importanti, toccando spesso importanti tematiche sociali. Dall’incontro con la fotografa professionista Elena Givone nasce invece FotOOppostE (www.fotoopposte.it): uno scatto all’unisono descrive lo stesso luogo, nello stesso attimo, ma da due punti di vista diversi, anzi opposti.
Il suo ruolo in tv lo ha portato ad essere testimonial di numerose iniziative di impegno sociale e a sostegno dei valori della legalità, diventando anche protagonista di un fumetto per le scuole “Se casco senza casco sono caschi miei!”, realizzato in collaborazione con l’UNICEF. Nel 2010 ha realizzato uno spot come testimonial dell’AICAT, l’associazione che si occupa dei problemi correlati all’alcol, lanciando un forte messaggio di sensibilizzazione, e ha preso parte a numerose altre iniziative benefiche e a favore di campagne di solidarietà, tra cui il progetto “Basta!” contro la violenza sulle donne promosso dall’associazione “Tamara Monti” e il brano “Dieu Merci – Voices for Africa”, realizzato da Rino Martinez per salvare i Pigmei della foresta equatoriale congolese
È un grande appassionato di pallacanestro, sport che segue da sempre. Ama la natura e conduce uno stile di vita dinamico e salutare. Apprezza la buona cucina e non beve caffè.
LUCA, PERSONAGGIO TELEVISIVO AMATISSIMO SHOWMAN.
DA DIVERSI ANNI SEI INVIATO NEL PROGRAMMA CHE FA MILIONI DI ASCOLTI IN PRIMA SERATA SU CANALE 5 “STRISCIA LA NOTIZIA”. RACCONTACCI QUESTA ESPERIENZA…
“È un’esperienza come tante cose nella mia vita, quasi incominciata per caso, io facevo studio di architettura a Napoli, ho cominciato fare l’animatore per bambini, poi clown e in seguito ho cominciato fare televisione per bambini, e lì ho capito fondamentalmente il mio rapporto con il pubblico, la possibilità di comunicare, di esprimere la mia creatività era una forma che mi faceva sentire ripagato, soddisfatto e che mi entusiasmava, lì ho capito che era il mio settore.
Con “Striscia” è incominciato tutto grazie ad un concorso che e cominciato nella stagione 2004/2005 e che mi ha visto per la prima volta in onda a gennaio 2005 con un servizio che realizzai a Benevento dove lavoravo per un programma di sperimentazione televisiva fatto in strada, come del resto facciamo oggi, a contatto con le persone. Vincitore insieme a tanti altri, due anni di apprendista, di gavetta come inviato che mi ha dato la possibilità di diventare poi l’uomo dalla giacca verde con la pigna in tasca, insomma quello che oggi tutti vedono.
È stata una crescita graduale, dove i primi anni sono andato in onda solo due volte, poi 50, poi 55 arrivando nei ultimi anni a superare 110 servizi.
Un volo che mi ha dato una certa visibilità e sopratutto mi dava la possibilità di affrontare problematiche molto serie nella mia regione dove alla bellezza del territorio delle cose che offrono si affiancano sempre delle criticità. Il potere dei 7/8 milioni dei spettatori che guardano il programma unito all’incisività poi della nostra azione, dalla possibilità anche di festeggiare delle belle gratificazioni da punto di vista televisivo.
Oggi sono veramente contento perché sto raccogliendo il frutto di tanti sacrifici, anche perché c’è tantissima gente che si incontra per strada e mi abbraccia, e mi ringraziano come si dice a un amico e non bravo come si dice a un uomo dello spettacolo”.
DA DUE ANNI PORTI AVANTI ANCHE UN PROGETTO MULTINAZIONALE DELLE UNIVERSITÀ NELLE SCUOLE DEL NOME “NON CI FERMA NESSUNO”, COME È NATA QUESTA IDEA E COME STA ANDANDO?
“Non ci ferma nessuno” è sempre stata un urlo di battaglia, da quando ero ragazzino, che utilizzavo per incoraggiare i ragazzi, i miei compagni, magari uscire anche dalle situazioni di difficoltà. Girando le università, per parlare di comunicazione, e poi ho capito che mancava una cosa importante, mancava un esempio in grado di dare la spinta con un po’ di energia utile per credere nel proprio obbiettivo per la propria realizzazione e nella valorizzazione del proprio talento. Quando i ragazzi mi chiedevano come ero arrivato a “Striscia”, io gli raccontavo la mia storia di animatore, clown da una piccola città di provincia di Avellino ero riuscito arrivare ai vertici della televisione italiana, loro si sentivano più forti, della mia storia traevano il credere che i sogni si possono realizzare. Con questo tour cerchiamo di creare proprio una comunione di persone capaci di darsi la forza a vicenda per poter superare momenti difficili e incoraggiarsi, ritrovarsi un po’ più forti giorno dopo. Ormai sono due anni che giriamo, migliaia di studenti, stiamo raccogliendo veramente un grandissimo consenso sia dal punto di vista dei addetti ai lavori della critica ma sopratutto dei ragazzi che continuano a seguire il nostro progetto.
SO CHE TI DEFINISCI UN “NON FOTOGRAFO “MA AMI FOTOGRAFARE, CI PARLI DEI TUOI PROGETTI FOTOGRAFICI?
“I miei progetti fotografici sono più che altro un hobby, non sono un fotografo perché non ho mai studiato fotografia e non uso macchine professionali e non mi ritengo una persona entrare nel circuito dei fotografi veri, sono una persona che ama la fotografia e utilizza la fotografia per comunicare, per questo ho cominciato un progetto di autoscatto che si chiama “one foto,one day”, un diario personale con il quale ogni giorno io racconto un momento, un attimo, una scena della mia vita. Tutto è nato per caso, un esperimento dove io potevo racchiudere un anno con un’immagine e l’atmosfera di una giornata, la cosa mi piaceva e gli anni sono diventati cinque e mezzo e le foto quasi 2000.
Riguardando queste foto mi rendo conto di quante cose sono cambiate, è cambiata la tecnica, mentre prima utilizzavo macchine fotografiche, oggi uso degli smartphone, che ad oggi sono diventati dal punto di vista della risoluzione e telecamere di buon livello, è cambiato proprio il modo di concepire la foto a sé stessi, dell’autoscatto. Oggi il selfie è diventato una moda, mentre io ho cominciato a fare i selfie ancora prima che esistessero, vivendo questa grande avventura che racconta i miei cambiamenti, della tecnologia e dei sociale network che a oggi mi accompagnano nelle giornate, facendo dei convegni, mi invitano a delle mostre.
Altro progetto che porto avanti è un progetto turistico di coppia insieme ad una mia amica fotografa, una fotografa professionista, il progetto si chiama “Foto Post” che vuole raccontare i luoghi, vivendoli a 360 gradi, affiancando due fotografie che possano raccontare sia la scena che il backstage. In questo modo abbiamo raccontato paesi bellissimi come Marocco e Sri Lanka.
Le nostre foto sono state particolarmente apprezzate sia dal punto di vista di ciò che rappresentano che dal punto di vista della tecnica, unica in Italia.
PROGETTI FUTURI?
Abbiamo “Striscia” che va alla grande, che per nove mesi, come un parto, rapisce me e il mio staff, quindi siamo sempre al lavoro per cercare di migliorare la nostra attività e di soddisfare le esigenze di tantissime persone che ci scrivono e ci seguono, ovviamente i nostri servizi spaziano nei settori più variagati, c’è sempre bisogno di aggiornarsi e tenersi informati.
Tantissimi i premi che riceviamo, quindi alla fine viene anche apprezzato. Quindi la mia attenzione continua essere posizionata su questo e continuo il lavoro “Non ci ferma nessuno”, si lavora 12 mesi all’anno insieme allo staff di questo format per cercare di potenziarlo e di curare tante aspettative, sopratutto diffondere questo messaggio e contaggiare l’ottimismo di più persone possibile. Sono queste le attività principali.
Vivo il mio lavoro con grande passione ed è anche mio hobby, amo quel che faccio, sopratutto la comunicazione, le forme sperimentali o quelle più tradizionali, alla fine sono per me momenti di grandi interesse, e così quando non lavoro, riesco sempre lavorare e viceversa, a seconda dei casi, anche perché nei miei progetti attuali e futuri, c’è sempre una crescita e di sviluppo.
CHI È LUCA ABETE UNA VOLTA SPENTI I RIFLETTORI? QUALE SONO LE TUE PASSIONI?
“Le mie passioni sono appunto il mio lavoro, aggiornarmi, sperimentare, la comunicazione, forme video, fotografiche, l’arte visiva e la creatività, il mio hobby è proprio questo. In passato mi sono appassionato alla scultura, pittura.
Amo il basket e seguo la squadra della mia città, l’Avellino. Quando posso sto con gli amici, non rinuncio mai ad una parmigiana di melanzane, mozzarella di bufala e un buon gelato artigianale, sono golosissimo di dolci e cioccolato, e così passo il mio tempo libero cercando di fare ciò che amo.
Mi piace viaggiare e spesso quando posso mi piace andare all’stero, cercare un po’ di privacy, dove posso essere Luca Abete e non il personaggio, e nuove culture, posti nuovi anche da fotografare.
TI SENTI DI TRASMETTERE UN MESSAGGIO AI GIOVANI CHE VORREBBERO INTRAPRENDERE UNA CARRIERA NEL MONDO DELLO SPETTACOLO?
“Sì io lo faccio sempre quando facciamo i nostri tour, e dico sempre ai ragazzi, quanto è importante fare le cose per bene, quando si lavora bene in qualunque settore, si raccoglie sempre un buon risultato, prima o magari più tardi, sopratutto perché la vita ci offre una forte democrazia, nel senso che non si nasce bravi, a parte alcuni talenti al di fuori da questo discorso, in molti lavori bravi si diventa.
Non essere mai pigri e imparare a essere bravi sin da subito, sperimentarsi e aggiornarsi,e magari diventa un premio come anche nel mio caso, guadagnato ma anche meritato.