a cura di Marinella Cucciardi

Beppe Convertini-deaminamagazine

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Beppe  Convertini modello, conduttore, autore, speaker radiofonico  e attore comincia la propria carriera da modello calcando le passerelle dei più grandi stilisti a Milano, Parigi, New York, diventando testimonial di vari marchi nazionali ed internazionali.

Lavora nei periodi successivi in alcune produzioni televisive, radiofoniche, teatrali e cinematografiche.
Debutta sul grande schermo con il film “Belle al bar” di Alessandro Benvenuti e con Eva Robin’s, e in televisione con il Festivalbar su Italia 1, con Gerry Scotti e Federica Panicucci.

Al teatro antico di Taormina con “Il passerotto” con Leopoldo Mastelloni. Successivamente è inviato del programma “Chi c’è…” c’è su Rete 4 condotto da Silvana Giacobini.
Ottiene una parte nel film “Il cielo in una stanza” di Carlo Vanzina con Ricky Tognazzi ed Elio Germano. Dal 2000 al 2003 interpreta un ruolo nella soap opera “Vivere” su Canale 5.
Nel 2004 è il protagonista del film “Il fidanzato ideale” diretto da Claudio Bozzatello e distribuito dalla Eagle Pictures. Nell’estate 2004 conduce “Estate sul 2” su Rai 2 con Maria Teresa Ruta.

Conduce il programma radiofonico “Gente della notte” su Rai Radio 2 nel 2006. Lavora nella fiction “Fratelli detective” diretta da Rossella Izzo con Enrico Brignano in onda su Canale 5 nel 2012.
In tournée teatrale per due stagioni con “Sex in the City” di Luca Biglione interpreta il ruolo di Mr Big.

Successivamente partecipa alla Festival del Cinema di Venezia con il film “Secondo tempo” fuori concorso e al Festival del cinema di Taormina con il film “Baci salati”.
A teatro ritorna nel ruolo di Chuck nella pièce teatrale “Off” per la regia di Enrico Maria Lamanna.
Autore, attore, regista e produttore  nello spettacolo teatrale “Ars Amandi” in tournée nei musei e svariati teatri per tutta la penisola.

E’ testimonial della campagna Indifesa di Terre Des Hommes, in difesa delle bambine schiave domestiche, contro lo sfruttamento e la violenza sulle minori in Italia e nel mondo. Successivamente inaugura nel 2013 a Palazzo Ducale di Martina Franca la sua mostra “Un girotondo di Pace…sulla via di Damasco”, racconto fotografico della sua missione umanitaria nel campo profughi Siriano ad Aarsal nell’autunno 2013.

Dal 4 all’11 marzo 2014  ha esposto al Mad Zone a Roma.

Come è nata l’idea di una missione in Siria?
Dopo aver fatto la campagna foto, video e radio “Indifesa” come ambasciatore per Terre des Hommes in difesa dei diritti dell’infanzia, ho deciso di scendere in campo per vedere con i miei occhi toccando con mano il dramma dei bambini orfani profughi Siriani..Il mio contributo è stato ben poca cosa rispetto ai momenti straordinari che loro mi hanno regalato!! Il mio desiderio era essere utile fattivamente, tornando ho chiesto già di ripartire più volte.

Eri al corrente dei rischi che potevi incontrare?
Nel giorno d’arrivo nella Terra dei cedri un doppio attentato kamikaze a Beirut, con tanti morti e devastazione, mi ha dato subito l’idea che questa missione umanitaria per Terre Des Hommes sarebbe stata molto rischiosa, considerando che il mio viaggio sarebbe proseguito per Aarsal al confine con la Siria dove le truppe di Assad bombardano i profughi siriani che tentano la fuga in Libano.

Diversi posti di blocco non solo a Beirut completamente militarizzata e con carri armati in assetto di guerra ma su tutto il percorso che mi ha portato in questa no man’s land ( terra di nessuno) al confine con la Siria nel centro di prima accoglienza allestito da Terre Des Hommes dove arrivano migliaia di bambini, molti di loro orfani di entrambi i genitori, martiri di una condizione senza senso qual è la guerra.

I ragazzi mi mostravano le foto dei loro genitori morti sotto le macerie di una casa distrutta dalle bombe, chi è stato costretto a indossare la divisa e impugnare un mitra, chi mi raccontava di aver visto il proprio fratello morire in combattimento. Gli adolescenti che ho conosciuto sembravano molto più grandi perché la guerra li ha fatti crescere più in fretta e nei loro occhi si puo’ vedere l’orrore di tutta la tragedia Siriana.

Che tipo di supporto hai dato alla popolazione?
Il mio tempo l’ho dedicato ad aiutare gli uomini e gli straordinari volontari e cooperanti a caricare e scaricare aiuti e a costruire dei rifugi che li possano riparare dal gelo e dalle intemperie dell’inverno perché nelle tende ovviamente senza acqua, luce e riscaldamento è durissima sopravvivere. Ma soprattutto l’ho dedicato ai  bambini giocando a girotondo, nascondino e studiando insieme la matematica e l’inglese.

Cosa ti ha lasciato nel cuore?
Una grande dignità e compostezza nel racconto di ogni memoria vissuta se pur nel dolore.
Nel dramma sono stato rapito dalla gioia e dalla tenerezza dei più piccoli che mi hanno regalato con i loro sorrisi dei momenti indimenticabili, dandomi più di quello che io ho potuto fare per loro.

I gesti dicevano più di mille parole, alcune volte è bastato davvero uno sguardo o una carezza per sentirsi parte di loro…ero emozionato quando facevano a gara per stringermi la mano o per darmi un bacio, in quel momento pensi di aver perso del tempo nella tua vita dietro alla futile quotidianità.

Mi hanno accolto come se fossi una persona speciale solo perché ho dedicato loro il mio tempo, sentire il loro affetto e vederli gioire e divertirsi mi ha riempito il cuore.
Nulla più mi spaventava a quel punto, nè le bombe nè i kamikaze perché mi sono sentito “vivo” come poche volte nella vita. Porterò nel mio cuore i loro sguardi e i loro sorrisi e ogni giorno che passera’ avrò sempre un pensiero per i miei cuccioli Siriani…

Con il sostegno e l’adozione a distanza la vita di un bambino può cambiare per sempre?
Il sostegno e l’adozione a distanza puo’ migliorare la vita di un bambino assicurandogli cure mediche, acqua potabile, cibo e istruzione. L’aiuto a distanza è per una vita migliore, ma pur sempre molto difficile. Le parole di Madre Teresa di Calcutta sono emblematiche: “Quello che noi facciamo è una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”.

Hai fatto una mostra a Roma dove hai esposto tutte le foto per raccogliere fondi , sono generosi gli italiani?
Gli italiani sono un popolo molto generoso e attento alle difficoltà altrui. Nell’italiano sono presenti una grande umanità e un vero senso dell’ospitalità unici al mondo…

Hai fatto diverse interpretazioni teatrali, televisive e cinematografiche, quale ti affascina di più?
Ognuna di loro ha segnato una parte della mia vita ,sono le tue creature che hai cullato e coccolato nel corso della carriera. Ricevo delle emozioni molto forti sopratutto quando sono a contatto diretto con il pubblico su un palcoscenico teatrale o presentando in una piazza o auditorium un tour musicale o un festival del cinema.

Hai dei figli?
Non ho figli. Ho 4 nipoti: Vitalba, Donato, Davide e l’ultimo arrivato di solo 6 mesi Alessandro e 2 bisnipoti Giorgia e Andrea, figli della mia prima nipote Vitalba. Sono meravigliosi e sono la mia famiglia con le mie sorelle Maria e Anna e naturalmente mia madre. Ognuno di loro è una parte di me. Donato ha studiato a Milano per 4 anni, vivendo a casa mia, un’esperienza molto bella ma di grande responsabilità…il mestiere del papà e della mamma sono i più difficili al mondo ma credo non ci sia un’emozione più grande di quella di essere padre.

Hai tatuaggi?
Amo vederli sugli altri ma non mi piace l’idea di imprimere un qualcosa di definitivo sulla mia pelle per sempre, è un’espressione che varebbe la pena fare solo per l’amore.

Che tipo di sport pratichi  per avere un fisico cosi’ atletico?
Mi piace andare a cavallo e nuotare. Amo trascorrere intere giornate a giocare a beach volley come mi diverto a giocare a tennis e in inverno vado in palestra.

Segui anche un’alimentazione corretta?
Mangio di tutto e di più, adoro la cucina ed il buon vino italiano.

Ogni tanto ritorni a casa nella tua città natale Martina Franca in provincia di Taranto a salutare amici e parenti?
Le mie radici sono li’, parte di me è li’ ed una parte del mio universo e delle mie radici martinesi le porto sempre con me. Tutta la mia famiglia vive nella città che mi ha dato i natali, il mio mondo è li’, sento un’attrazione sempre più forte per la mia terra e ci torno spesso e volentieri per sentirmi a casa, una sensazione che mi dà la casa dove sono nato e dove tuttora vive mia madre.

Hai progetti lavorativi imminenti?
Sono impegnato con il mio spettacolo teatrale “Ars amandi” parole, immagini e musiche d’amore che porto in tournée nei musei italiani; si apre con una visita guidata, poi segue il recital e dulcis in fundo un cocktail enogastronomico. E poi sono nel programma “Che ci faccio qui” su Rai Radio 2.

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