a cura di Marinella Cucciardi
Luca Pellegrini è nato a Massa il 10/02/79. Ha cominciato la sua carriera di calciatore sin da ragazzino.
Ha giocato nelle squadre del settore giovanile della Juventus, ha fatto un ritiro con la prima squadra di Lippi a Chation e poi ha fatto tante panchine in serie A nel ’98 e una che rimarrà a vita nel suo cuore a Istanbul con il Galatasaray, l’anno in cui c’è stato il caso Ocialan, caso diplomatico tra Italia e Turchia. L’anno dopo è andato ad Arezzo, poi al Como, ha giocato nel Rimini, per due stagioni nel Crotone con cui ha conquistato una promozione in B, è poi passato al Valenzana per due stagioni poi al Savona per due anni. In seguito è stato ingaggiato al Feralpi, per passare poi al Derthona per tre anni. Quest’anno è al Quiliano e questa è un po’ la sua storia calcistica.
Come è nata la passione del calcio e che età avevi?
Avevo 5 anni, ho iniziato in una squadra della mia città poi a 12 anni sono andato a giocare a Montecatini Terme in un settore giovanile splendido che si chiama Margine Coperta e lì sono stato due anni, poi a 14 anni sono andato a Torino con la Juventus… Fino all’età di 19 poi ho girato un po’…
Secondo te è tutta dote naturale oppure l’allenamento e la disciplina possono aiutare?
Io penso che il dono di saper giocare a calcio serva molto, però l’allenamento è fondamentale per la crescita e per perfezionare le doti che uno ha, anche perché il gioco del calcio è uno sport in cui per formare una squadra vincente bisogna avere il giusto mix di giocatori con caratteristiche diverse… Io dico sempre che tutti devono dare il meglio e crederci, perché se non sei tecnico avrai un corsa che puoi mettere a disposizione della squadra, quindi bisogna sempre allenarsi in maniera professionale e prendersi cura del proprio fisico…
Un calciatore ha tutto quello che si può desiderare, bellezza, notorietà e posizione economica, è il massimo della soddisfazione professionale che si può desiderare o pensi che manchi qualcosa?
Guarda io penso che nel mio piccolo che ho una carriera modestissima, il calciatore vero, quello di primo livello ha in effetti molte cose però non è detto che fama e notorietà siano tutto nella vita; penso che la famiglia e le persone che ti stanno vicine devono volerti bene per quello che sei non per quello che rappresenti… Allora lì, si che sei realizzato…
Perché se si associano sempre giocatori e veline, forse perchéi primi sono accompagnati sempre da belle donne? Ti rispecchi in questo cliché?
Si dice così perché il calciatore è giovane e le veline sono ragazze molto belle; nel mio caso ho avuto delle belle ragazze al mio fianco, non mi son fatto mancare nulla …. Ho avuto tre storie importanti, ma non mi sono mai sposato e non ho figli, perché penso che siano due tappe molto importanti per la vita di un uomo, da realizzare se davvero ti senti pronto e se provi un sentimento speciale…
Chi è il tuo procuratore e che tipo è?
Ora non c’è l’ho più perché arrivato a 35 anni e al livello che ho raggiunto non serve più, però ne ho avuti due grandi, uno Alessandro Moggi, che mi ha seguito per quattro anni e poi ho avuto Daniele Conte, fratello di Antonio, l’allenatore della Juventus. Due persone che negli anni in cui mi seguivano mi sono stati a loro modo molto vicini in tutto, sia a livello umano che professionale.
Chi è il giocatore che apprezzi di più professionalmente?
Sono tre i giocatori che apprezzo di più e che ho potuto anche conoscere di persona: il primo è Alessandro del Piero giocatore straordinario, penso che sia un uomo unico, umile e pieno di consigli per i più giovani ,sono felice per la carriera che ha fatto. Poi calcisticamente Zidane, mi sono allenato con lui e penso di aver visto cose incredibili, è capace di qualsiasi cosa con la palla. Infine c’è Pirlo, con cui ho avuto il piacere di giocare nelle giovanili della nazionale: ha una tranquillità quando gioca che gli permette di avere una visione del gioco e una lettura della partita che non è facile da trovare, delle qualità davvero uniche.
Chi è secondo te un giocatore che ha segnato la storia del calcio?
C’è ne sono due penso, Maradona, capace di vincere con squadre non all’altezza però super trascinatore, e Pelé … Poi tutto il resto è contorno.
Che rapporto hai con la tua famiglia?
Con la mia famiglia ho un rapporto splendido, ho una sorella che mi ha dato un nipotino bellissimo e lui è la gioia della nostra famiglia, si chiama Luca. Con mio padre e mia madre ho un rapporto forte, li sento 1/2 volte al giorno e della mia vita loro sanno tutto. Mi sono stati sempre vicini e sono le uniche persone che sono sempre al mio fianco. Perché io dico che la famiglia non ti tradisce mai. Poi c’è una frase che dice che nella vitale persone vere che ricorderai per sempre sono poche, tutto il resto è contorno.
Come sei in amore, passionale, geloso, romantico?
Dipende se mi interessa una persona, se mi innamoro sono tutto insieme, geloso, romantico passionale; penso che se ami qualcuno devi dargli il meglio di te e non pensare di avere in cambio qualcosa. Non devi aspettarti nulla, devi vivere alla giornata, se un rapporto è vero e due persone si amano tutto diventa facilissimo diventa…Una favola…
Raccontaci qualcosa della tua nuova storia d’amore?
Penso che questa mia nuova storia sia partita con il piede giusto… Colpo di fulmine… Per ora sono felice…
Come si gestisce una storia con due persone che vivono in due città diverse?
Penso che la distanza e due tipi di lavoro diversi possano dire poi quanto tieni ad una persona, perché se si è innamorati si può vivere anche lontani se alla base c’è rispetto; e poi c’è il bello di vedere una persona dopo un paio di giorni, rincontrarla, i due sguardi che si incrociano carichi di emozioni…sono cose splendide. Due persone, se sono intelligenti e capaci di dare i giusti spazi all’altro, possono anche volersi ancora più bene.
La carriera del giocatore sappiamo che ha dei limiti di età diciamo, se tutto va bene senza infortuni, massimo 35 anni. Hai già pensato che tipo di lavoro farai per il futuro?
Mi piacerebbe molto stare nel mondo del calcio facendo l’allenatore o altri ruoli, però non precludo nulla perché penso che ho un’apertura mentale per poter fare di tutto nella vita.
Recentemente ti abbiamo visto sfilare per un noto marchio, Carlo Pignatelli, in occasione del Gran Galà del Festival di Sanremo 2014, dove sono stati premiati personaggi noti nel campo della televisione italiana, come Pippo Baudo, Fio Zannetti, Gigliola Cinquetti. Come hai vissuto l’esperienza di testimonial della sfilata? E cosa ne pensi del mondo dello spettacolo?
Un esperienza bellissima e divertente allo stesso tempo. Il mondo dello spettacolo l’ho sempre vissuto dall’esterno, per scelta, amo la mia vita calcistica e privata, ma non davanti ai riflettori. Ho imparato anche attraverso i miei stessi compagni di squadra come spesso può diventare controproducente essere sotto i riflettori che ti fanno apparire un personaggio diverso di quello che sei.
Come ti vedi tra 20 anni?
Mi vedo sempre un ragazzo con il pallone…:-) pensando alla vita fatta e a quella attuale, mi vedo sempre nel mondo del calcio, magari a contatto con i giovani che ti danno il sorriso e non ti fanno invecchiare. E poi, come tutti, mi piacerebbe avere una bella famiglia e dei bellissimi figli…