a cura di Marinella Cucciardi

Non ti stiamo più vedendo in televisione, è un dispiacere sicuro questo, raccontaci un po’ quello che è avvenuto?
È successo che a un certo punto l’anno scorso ho detto non addio ma arrivederci a “Forum”. Dopo tanti anni c’era la volgia di sperimentare qualcosa di diverso, quindi ho cambiato squadra, ma mi sono accorta che volevano tenermi in panchina, quindi li ho salutati e mi sono rimessa in campo. Qualche volta le decisioni che si prendono soprattutto non in modo calmo e pacato ti si ritorcono contro; ammetto il mio errore, non si è rivelata una scelta felice, ora sono nuovamente, come si dice in gergo, sulla piazza, sul mercato; qualche proposta sta arrivando e sto valutando, sto vedendo se vale la pena tornare sul mercato televisivo oppure se invece ho voglia di rimanerne fuori. Qualche volta star fuori fa bene.

Non si piange sul latte versato, un po’ pentita però?
Non si piange mai sul latte versato. Pentita probabilmente si, mi dispiace aver lasciato una trasmissione che mi ha dato tanto e alla quale ho dato tanto per tanti anni della mia vita e la ricordo con molta nostalgia, molti rimpianti. Però insomma alla fine se i rapporti sono buoni e sono rimasti dell’affetto e della stima o dell’amicizia magari poi qualche porta si può riaprire.

Lontano dalla tv come si sta? si fanno anche altre cose, immagino, altre attività?
Io fuori dalla tv inizialmente devo dire sono sono stata male, è stato un periodo difficile per motivi diversi. Quando sei abituata a correre e tiri il freno a mano ovviamente hai un contraccolpo. Però poi alla fine devo dire che mi sono accorta che c’è tutta una vita intorno e che è bello vivere.

Sono comunque una privilegiata perché non sono in cassa integrazione e questo è una cosa importante da dire, perché magari chi ascolta puo’ anche pensare: “Io che ho perso il lavoro sto male” e io ci credo e sono assolutamente solidale con tutte queste persone. Io invece sono una privilegiata quindi il fatto di essere fuori in qualche modo mi da’ la possibilità di guardarmi intorno.

Non si sta male fuori, perché stare in tv tutto il giorno significa stare chiusi nel mondo televisivo e quindi concentrasi solo su determinate persone e determinati argomenti. Invece uscire e ritrovare il mondo a 360 gradi mi ha permesso di incontare tante persone e mi sono resa conto di tante realtà che prima non conoscevo.

Quali attività hai già messo in piedi?
In questo periodo non sono stata ferma e tra le altre cose ho sentito la voglia di partecipare a una di quelle che io chiamo battaglie sociali. Ho detto si’ a uno spot per gli amplificatori acustici, quelli che si vendono in farmacia, perché mi sono trovata una sera a una cena con Fabrizio Bracconeri, mia spalla da sempre in “Forum”, e mi ha raccontato che lui non sente da tantissimi anni e io non me ne rendevo conto, lui è giovane. Cio’ mi ha fatto riflettere, ne abbiamo parlato e discusso per tutta la serata perché l’amplificatore acustico è un qualche cosa che le persone devono imparare a usare esattamente come io che devo mettere gli occhiali se non vedo.

Non ci si deve vergognare dell’amplificatore, anzi, bisogna far capire alle persone che è proprio tramite questo semplice oggetto che possono riappropriarsi della loro vita e non sentirsi esclusi.
Quindi la cosa più importante secondo me è di considerare l’amplificatore acustico come un oggetto di cui non si puo’ fare a meno. A questa cena c’era anche l’impreditore che produce amplificatori acustici che a un certo punto si è sentito dire da Fabrizio Bracconeri e da me “Va bene, te la facciamo noi la campagna pubblicitaria!”.

Io l’ho fatto a titolo esclusivamente gratuito, Fabrizio poi non l’ha potuto fare perché si è presentato alle elezioni. Io ci sto mettendo veramente tutto il cuore e tutta la passione che posso perché ci sono tante persone che non possono sentire, non possono ascoltare e riascoltare la vita come erano abituati a fare, invece andando in farmacia e che con un piccolo prezzo possono riappropriarsi di quelli che erano i loro spazi vitali anche uditivi e secondo me è una cosa molto importante.

Ci metto quindi tanta passione e molta voglia di imparare e sto facendo tante cose perché per esempio ho sentito dire che una delle malattie del secolo come l’Alzeihmer puo’ arrivare proprio perché le persone si isolano quando non cominciano a sentire più e non sentendo non hanno memoria di cio’ che li circonda, in qualche modo è come se si raggomitolassero in un angolo, io mi faccio questa immagine, come se fossero ranicchiati su se stessi. L’Alzeihmer è una malattia che incalza e puo’ diventare anche molto grave, ecco perché ci vuole un amplificatore acustico e che sia alla portata di tutti. Ci sono tante persone oggi che fanno fatica a vivere con le pensioni minime o che non hanno più il lavoro…pensa che un giorno in farmacia ho sentita una signora chiedere un amplificatore acustico e domandare se poteva pagare l’altrà metà quando ritirava la pensione… Ecco queste cose dovrebbero fare pensare, fare riflettere, non è tutto bello quello che ci circonda. Non possiamo togliere a queste persone il diritto di ascoltare, sentire la loro vita. Quindi lo spot deve diventare anche un po’ come un tormentone, insistendo sull’indirizzo del sito www.chiediloaumberto.it, in modo che le persone si chiedano chi è Umberto e tramite il suo nome si faccia pubblicità alla società che vende gli amplificatori acustici.

Abbiamo nominato Umberto Giordani, il titolare di questo noto marchio di amplificatori acustici, allora parliamo un attimo della funzione sociale che puo’ avere l’amplificatore e com’è possibile che costi così poco?
Roberto Giordani ha creato una campagna molto importante. Lui vende direttamente in farmacia o presso gli ottici, senza tanti passaggi e strutture intermedie o punti vendita e questo permette di tenere un prezzo più basso. Prima di iniziare ha fatto delle ricerche per capire perché gli altri amplificatori o apparecchi acustici hanno un costo nettamente superiore, in seguito lui è riuscito a produrlo a un costo sotto i 50 euro proprio per dare l’opportunità a tutte le persone di affrontare e superare quest’ostacolo; perché su 8 milioni di persone colpite da questo problema solo un milione e sei puo’ permettersi di spendere qualche migliaia di euro e tutti gli altri cosa devono fare? Lui ha creduto in un prezzo bassissimo, a partire appunto da 49 euro, per dare l’opportunità a tutti di sentire di nuovo i suoni della vita, risolvendo così il problema a coloro che non si possono permettere di spendere cifre molto più importanti.

Una bella azione sociale la tua, che hai fatto in modo gratuito, oggi si usa poco la gratuità.
Le battaglie sociali non possono essere pagate e siccome la sto vivendo come tale è chiaro lo sto facendo in modo del tutto gratuito, mi sembra ovvio insomma. Voglio dirlo perché è importante che anche i miei colleghi imparino a fare delle battaglie sociali gratuitamente.

Se non dovessi tornare in tv, c’è tanto da fare nella vita, cosa vorresti fare d’altro?
Ho scoperto che ci sono tante cose belle da fare, non lo so, ci sto pensando. Per adesso, faccio questa poi quando sara’ finita questa, ne farò un’altra. Amo moltissimo il mare quindi mi piacerebbe trovare un’attività al mare, in mezzo ai pescatori ma non so che cosa. Comunque mi piacerebbe molto poter vivere una vita normale, più normale di quella che ho vissuto fino a oggi.

Parliamo di qualche hobby che ti piace in particolar modo.
Io non ho mai avuto un hobby, sono sincera, anche perché ho avuto poco tempo ho sempre lavorato. Quello che amo moltissimo è la musica, quindi ascoltare tanta musica. Mi rilassa, come mi rilassano i libri, le librerie e il mare. Leggere e raccogliere i sassi di mare, che siano rigorosamente di mare. Se uno mi porta un sasso di montagna non so cosa farmene nel senso che il sasso deve essere stato bagnato dall’acqua di mare che per me è vita.

Li sceglie di una forma particolare?
No, in Grecia facevo incetta di sassi bucati che mettevo sempre contro luce e dovevo vedere il raggio del sole che filtrava dall’altra parte, allora me li portavo a casa. Sono tornata dalla Grecia molte volte con la macchina che davanti quasi si impennava perché dietro era piena di sassi e in più non li lavavo quindi c’era puzza!! Ma io volevo conservare comunque l’odore del mare.
E adesso li ho tutti a casa, esposti sui tavolini, in cesti d’argento o di legno, in terrazza… Perché il mare deve fare parte della mia vita, sempre.

Sei nata in un posto di mare?
No purtroppo no. Sono sempre vissuta a Milano, però le vancanze le ho sempre fatte in luoghi di mare, soprattutto a Palermo. E quindi sono legatissima alla Sicilia, a Palermo e a Mondello che è la spiaggia di Palermo. Tutta la mia vita gira intorno comunque al borgo di pescatori, al mare, alle reti, alle barche colorate. Io ho un mondo interiore che è fatto molto di mare e di queste cose.

E la tua vita è colorata?
Cerco di colorarmela! Qualche volta mi chiedo come in una canzone di Alessandra Amoroso “Dove sono i colori?” Però alla fine li ho sempre ritrovati: blu, verde e turchese. E l’arancio.

Sei favorevole alla chiurghia estetica?
Se fa stare bene gli altri sì, io non l’ho mai praticata su di me. Ogni tanto mi verrebbe voglia e poi vedo dei disastri intorno e allora dico se poi divento così per carità, mi dico tengo le mie rughe e vado avanti tranquilla come sono andata fino ad oggi.

Una vita in televisione, hai fatto tanti programmi televisivi, sei sempre stata in contatto con tanta gente. Diciamo la televisione che ha impegnato completamente la tua vita.
Ho cercato sempre di tenere molto lontana la televisione della mia vita. Nel senso che so che ci sono persone che vivono esclusivamente la loro vita davanti alla telecamera, che si portano la telecamera a casa. Per me quando si spegne la telecamera, abbraccio le persone che hanno lavorato con me, le saluto “ciao ragazzi ci vediamo domani”, la lucetta si è spenta e pure la Rita davanti alla telecamera, a casa ritrovo i miei figli, i mei cani, mio nipote, prima avevo i miei affetti e gli amici, i libri, i dischi, la musica. Insomma tutto quello che mi arricchisce.

Comunque sei una persona super-attiva?
Sicuramente non sono una che sta molto ferma.

Fai anche lo sport?
No, ho fatto tanto pattinaggio artistico su rotelle da ragazza e poi tanto nuoto, d’estate nuoto tanto. Però poi non ho mai il tempo. Mi dicono “Vai in piscina!”, ma dove lo trovo il tempo di andare in piscina, di farmi i capelli, asciugarmi? Non c’è proprio tempo. La palestra la odio proprio, io non faccio palestra. Quindi cerco di mantenermi sana e attiva, magari non stramangiando o non bevendo, ma camminando. E non fumo.

Che tipo di nonna sei con tuo nipote?
Lui ha due nonne. Allora c’è quella tradizionale che cucina, che fa le torte eccetera. Poi c’è la nonna che tenta di fregarlo e che gliele va a comprarle e gliele contrabbanda come se le avesse fatte lei, ecco quella sono io. Io non so fare un dolce, non so fare le torte, però porto Lorenzo con me nelle librerie. Quando era piccolo gli mettevo il pigiamino, le scarpine, il Montgomery e andavamo in libreria, lui si sedeva al reparto bambini e gli facevo scegliere i libri che voleva lui, perché penso che tutto debba cominciare quando si è molto piccoli.

Quindi gli ha fatto amare la lettura?
Si’ gli ho fatto amare la lettura e purtroppo gli ho fatto amare anche le macchine. Quando era piccolo gli ho regalato una piccola jeep su cui portava in giardino gli amici, la cuginetta preferita. Insomma sono una nonna come quella del “Tempo delle mele”, quella che anche a 80 anni si innamorerà e continuerà a guidare la macchina, una vecchia micra rossa che Lorenzo adora… sono la nonna un po’ strana, diciamo.

C’è qualcosa di particolare di cui vuoi parlare? Che non ti hanno mai domandato in un’intervista?
I miei amici mi dicono che sono matta. Invece tutti mi vedono come una persona seria e affidabile. Però non sono noiosa, non sono scontata.

Sei una stravagante?
Molto, sì. E non ho proprio nessuno pregiudizio di alcun genere. La mia mente è libera. Dopo la libertà è la cosa più bella che io abbia ricevuto come insegnamento in famiglia. Malgrado io venga da una famiglia di militari, mi hanno insegnato a essere libera, libera di testa e questa è una cosa per me importantissima. Cosa che pochi però riescono a capire perché mi vedono rigida, perché anche la trasmissione che facevo era rigida. Poi nella vita privata sono tutt’altro.

Hai un compagno attualmente? Sei innamorata?
Ho avuto un marito che ho molto amato e un compagno per 13 anni, un greco, che mi ha insegnato molto della vita e anche a non fidarmi degli uomini, proprio con il suo comportamento. Pensavo di non riuscire più a credere in quello che un uomo mi dice e invece ho ricreduto in lui, alle cose che poi mi è venuto a dire, alle scuse che mi ha fatto. Quindi adesso abbiamo ripreso comunque un discorso che per ora si basa molto sui ricordi e sull’affetto.

Però anche se magari non ti fidi completamente di un uomo, sicuramente puoi dire di aver passato momenti bellissimi.
Io non rinnego mai quello che ho fatto nella vita. Questo nel lavoro, negli affetti, nelle amicizie, nell’amore e negli sbagli. Ne ho fatti tanti. E non rinnego niente. Credo che ci sia un motivo per cui ogni cosa avvenga e quindi anche nell’amore è così. Sono pronta a rinnamorarmi il giorno in cui una persona arriva, ma oggi un uomo deve veramente stupirmi con la tenerezza, la fedeltà e non ce ne sono di uomini che ti stupiscono in questo modo.

Diciamo che tu sei una esigente.
Adesso sì, non lo ero, ora non permetto più a nessuno di mettermi in un angolo.
Quindi o tutto, o niente.